“Cinquataquattromiladuecent…” di Nazzareno Berton e Sergio Carlesso
“Un brivido percorre le membra di chi, oggi, cammina su quelle pietre frante”
Mario Rigoni Stern
“CINQUANTAQUATTROMILADUECENTOOTTANTANOVE”
di Nazzareno Berton e Sergio Carlesso
L’Altopiano di Asiago è stato importante teatro dei cruenti eventi bellici della Prima guerra mondiale: il suo territorio risulta ancora “marcato” dai segni rimasti di quell’avvenimento svoltosi quasi cento anni fa. L’intento originario di questa ricerca fotografica è la rilettura di quanto il paesaggio ancora “racconti” di quei giorni e delle trasformazioni che questi hanno comportato. La persistenza di quel passato è presente con tracce leggere ed interagisce ormai con l’ambiente naturale: focalizzando l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero si è scelto di realizzare un lavoro di messa in memoria, di archiviazione.Allo stesso tempo, però, la frequentazione continua e costante, per oltre due anni, di quell’ambiente e l’approfondimento degli avvenimenti e delle situazioni vissute hanno “segnato” indelebilmente lo sviluppo del racconto, sovrapponendo all’iniziale interesse per dei luoghi “trasformati” che la natura sta tentando di riconquistare, la percezione forte della tragedia che in realtà lì si è svolta. Di fronte alla comprensione dei drammi dei cinquantaquattromiladuecentoottantanove del Sacrario e di tutti gli altri che hanno sacrificato la vita per questo assurdo evento, si è affermata l’impossibilità di limitarsi ad un semplice “prelievo fotografico”: i segni introdotti (tutti fisicamente realizzati sul posto) diventano così allusivi, e vogliono raccontare le sensazioni e le percezioni che ancora colpiscono “chi cammina su quelle pietre frante”.