Sezione portfolio
DAVIDE BORDOGNA
LUMINANDA. Gerundivo latino che significa “da illuminare, che deve essere illuminato”.
Una parola antica e desueta.
Ma LUMINANDA, oggi, vive, respira e risplende.
LUMINANDA è un’associazione che nasce dalla volontà di poter trovare nella dimensione artistica e performativa l’occasione di un incontro autentico ed umano.
Portare luce nei recessi bui dei nostri tempi, che “devono essere illuminati”.
Un percorso teatrale con ragazzi e ragazze italiani e giovani migranti, dove imparare a conoscere se stessi e a conoscere il proprio corpo, imparare a muoversi nello spazio che esso occupa in relazione allo spazio che altri corpi occupano o liberano, in un continuo fluttuare di energia.
Utilizzando la potenza del linguaggio universale dell’arte, l’incredibile esperienza che è l’incontro di culture diverse diventa possibilità per un’accoglienza virtuosa.
Davide Borgogna
NICOLA PERFETTO
Il mondo della non violenza
E’ il racconto di un gruppo di pacifici migranti , della loro vita precaria e…colorata
Nicola Perfetto
FRANCESCO ZOPPI
Bianchetta Genovese
È un progetto fotografico che racconta il lavoro necessario per realizzare il vino da cui trae il suo stesso nome: un vino molto amato nel territorio genovese, ma ormai di produzione limitatissima, proveniente da un vitigno coltivato in alcune zone della Val Polcevera (una delle principali vallate del territorio genovese) e del Golfo del Tigullio. Proprio in Val Polcevera, e più precisamente a Coronata, una collina immediatamente a ridosso del quartiere genovese di Cornigliano, i giovani migranti richiedenti asilo – per lo più africani – del Coronata Campus ospitato negli spazi dell’Ex Ospedale San Raffaele hanno recuperato piante di questo vitigno ormai abbandonate da molti anni e le hanno rese nuovamente produttive, grazie all’insegnamento di gesti antichi fornito loro da alcuni di quei pochissimi produttori di Bianchetta rimasti sul territorio. Il recupero e la valorizzazione di una parte del nostro territorio e dei suoi prodotti sono passati attraverso il lavoro, l’impegno e la fatica di alcuni ragazzi che hanno avuto così l’opportunità di acquisire conoscenze e pratiche agricole che possono riutilizzare per costruirsi un’attività lavorativa o un ruolo professionale. Gli spazi che prima sono scampati all’industrializzazione per poi essere abbandonati e degradati, sono diventati, per alcuni, l’opportunità per provare a costruirsi le basi di un futuro lavorativo e di vita. In altre parole un possibile strumento di integrazione.Oggi questi spazi vengono restituiti alla vista del quartiere, dopo mesi di lavoro, curati e produttivi. Nonostante la maggior parte di loro, per ragioni religiose, non possa bere vino e quindi quasi certamente non conosca neppure la produzione vinicola, comprende ugualmente il valore di una così antica tradizione produttiva del paese che li ospita e segue con entusiasmo le attività imposte dai ritmi dettati dalla natura: il taglio delle foglie e la legatura dei rami, che permettono di meglio esporre i grappoli ai raggi del sole, intervallati da un’alternanza di trattamenti con verderame e zolfo per evitare la formazione di muffe e parassiti. Il culmine del lavoro è stato naturalmente la fase della vendemmia che si conclude, da sempre e come sempre, con una festa e qualche foto ricordo.
Francesco Zoppi
alcune immagini del portfolio di
ANNA MARIA TOSATTO
SGUARDI
Una delle prime differenze tra gli esseri umani e le altre specie viventi è il sorriso.
I bambini sorridono, ben prima di iniziare a vedere. Il sorriso e lo sguardo sono la possibilità di rivolgersi agli altri, incontrare ed accogliere gli altri e l’accoglienza è una premessa di conoscenza ulteriore. Le persone ritratte in queste foto sono persone che sorridono, guardano e incrociano il mio obiettivo insieme ad altre persone mentre difendono la propria dignità o esprimono solidarietà.
La dignità, secondo la definizione del vocabolario Treccani, è una condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo. Purtroppo tutti i giorni vediamo come la dignità degli esseri umani ed in particolare delle donne venga calpestata e svilita. I profitti, la crisi economica, o le convinzioni ideologiche vengono poste ad un grado maggiore degli esseri umani e della loro vita.
Le foto di questo progetto sono un reportage della manifestazione a Milano ad inizio 2011 in solidarietà con la rivoluzione egiziana, unica in Italia, di altre iniziative di solidarietà tenute a Milano e della manifestazione dei rifugiati a Roma nel 2012.
Anna Maria Tosatto
Sezione foto singole
Laura Peresi
STRADE SENZA NOME
I piedi rappresentano la forza dell’anima, il supporto della statura eretta. Se i piedi indicano l’inizio, indicano pure la fine, la meta, il destino, sono capaci di parlare della vita della persona. Le linee dei piedi raccontano la strada, la ribellione.
L’uomo non è stato chiamato ad essere curvo, schiavo, ma in piedi nella sua verticalità.
Rumi il mistico sufi vissuto nel XIII secolo, definisce l’autentica forma della vita umana come “un viaggio senza piedi”.
Laura Peresi
Associazione Pas à pas
QUELLO CHE VEDO IO, FORSE NON LO VEDI TU
Occhi diversi, ognuno con un personale bagaglio di vita vede le cose a modo proprio e lo stesso soggetto può essere fotografato in infiniti modi.
L’insolito, lo strano, il diverso, l’inconcepibile, l’incomprensibile, il mai visto, il quotidiano e il condivisibile. Camminare per le strade, nelle creuze, sui monti, nei vicoli e bloccare un’immagine che scatena un’emozione, un sentimento, un pensiero.
1 città, 5 ragazzi, 5 paesi, 10 scatti.
I gruppo: “Lo spreco dell’abbandono” – 1 foto in b/n di Yasser (Cuba)
II gruppo: “L’eccesso” – 2 foto a colori di Yasser (Cuba) + 1 Ibraim (Angola)
III gruppo: “La solitudine” – 2 foto in b/n di Rabbi (Bangladesh) + 1 Ibraim (Angola)
IV grupo: “I contrasti” – 2 foto a colori di Jennifer (Ecuador) e Ibraim (Angola) + 1 in b/n di Radim (Rep. Ceca).
Walter Turcato
MIGRANTI-SYMBOLUM
è un’opera fotografica che si prefigge di stimolare una riflessione sul fenomeno migratorio – umano – attraverso una simbologia diretta e di confronto.
Walter Turcato