CEMENTO
di Piera Cavalieri (2011)
Non-luogo visionario
Quartiere Begato. Il quartiere più problematico di Genova. La sua storia inizia nel 1984 quando viene costruito il primo caseggiato di case popolari, la Diga Rossa, di 277 appartamenti a cui, dopo pochi anni si è aggiunta la Diga bianca di altri 277 appartamenti. Il degrado oggi è evidente, i palazzi sono fatiscenti, gli ascensori bruciati, i citofoni rotti, sporcizia ovunque, aree incolte e zone che probabilmente sarebbero dovute diventare spazi comuni di aggregazione che non sono mai stati terminati. E’ una mattina d’inverno, a ridosso delle feste natalizie. Ovunque è silenzio, lo spazio dilatato della campagna a due passi e l’aria tersa. Il quartiere ha un volto spettrale, sembra disabitato. Lassù, da una finestra, qualcuno mi sta spiando e appena si accorge di essere visto lascia la tenda e scivola via. Colpisce l’assenza di riferimenti alla vita comune. Begato è diventato un quartiere dormitorio dove vivono molti ex detenuti e tossicodipendenti. L’elevato uso di psicofarmaci e sonniferi aiuta a sopportare il susseguirsi delle giornate non strutturate all’interno degli appartamenti. Nel non-luogo esterno, l’appartamento è l’unico luogo riconosciuto e vivibile. Tra questi mostri di cemento la vita si può solo intuire e queste immagini rappresentano tutto ciò che non ho visto con gli occhi ma che ho sentito.Ogni immagine è un fotocollage. Su ogni foto scattata a Begato, ho inserito altre tracce fotografiche che ho raccolto in spazi urbani e rurali lasciate da uomini che hanno in comune gli stessi codici d’amore, i desideri, i sogni, le speranze e la voglia di libertà.
Piera Cavalieri
Spazio23 –“tra fotografie e libri“ continua! potete trovare CEMENTO in visione presso la Libreria Evoluzione di via Garibaldi 10 – Genova